Marzo 14, 2023 di Fulvia Di Maio

Il decalogo per attuare il modello della health city nasce dalla firma del manifesto “La Salute nelle Città: Bene Comune”, un nuovo modo di pensare alle città.

Firmata in Senato, martedì 14 marzo 2023, la versione aggiornata del manifesto “La Salute nelle Città: Bene Comune”. Un testo che delinea i principi cardine per una comunità più sana e figura i passi da compiere per rendere coerente la realtà urbana con il concetto di salute come stato di benessere fisico, psichico e sociale complessivo. Il Manifesto, uscito per la prima volta nel 2016,  oggi al Senato ha subito una modifica urgente e fondamentale alla luce degli eventi di emergenza Covid. Il 37 per cento della popolazione italiana vive oggi al di fuori delle Aree Metropolitane e assume sempre maggiore rilevanza il rinnovamento urbano, che vede nella salute un fattore di crescita e di coesione e designa quindi le città italiane come “Città della Salute”, ovvero città che promuovono la salute.

«Urban Health e One Health corrono sullo stesso binario, perché il benessere dei cittadini è incentrato su un approccio olistico che vede salute umana, animale e ambientale strettamente correlate fra loro» dichiara il Sottosegretario di Stato alla Salute Marcello Gemmato «La parola chiave è “prevenzione”: che significa educazione a corretti stili di vita, attività fisica, conoscenza dei fattori di rischio per la salute, fra cui anche l’inquinamento atmosferico e acustico delle città e la loro “fisicità”, ovvero la disponibilità o meno di spazi verdi accessibili, trasposto urbano, servizi educativi e sanitari. La pianificazione urbana può rappresentare, quindi, una forma di “prevenzione primaria” che, attraverso politiche intersettoriali e con il coinvolgimento delle comunità interessate, diventa strategica nel processo di promozione della salute a tutti i livelli».

«Dalla prima stesura del Manifesto ad oggi sono cambiate molte cose a livello urbano e di popolazione, inoltre, la pandemia di COVID-19 e altre crisi, in particolare quelle climatiche e ambientali, hanno messo a fuoco le enormi sfide che dobbiamo affrontare, evidenziato come sia una priorità globale e italiana agire subito assieme e concretamente», dichiara Mario Occhiuto, Senatore, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Qualità di Vita nelle Città, Segretario VII Commissione del Senato. «In particolare, è necessario promuovere il nuovo concetto di salute come condizione che comprende aspetti psicologici, condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale. Dunque, sviluppare un contesto urbano che sia salutogenico e non patogeno risulta ormai non trascurabile».

Il Manifesto delinea dieci punti chiave che possono guidare le città a studiare ed approfondire i determinanti della salute nei propri contesto e a fare leva su di essi per escogitare strategie per migliorare gli sti ai vide lo stato di salute dei cittadini, ovvero:

  1. Ogni cittadino ha diritto a una vita sana ed integrata nel proprio contesto urbano. Bisogna rendere la salute il fulcro di tutte le politiche urbane
  2. Assicurare un alto livello di alfabetizzazione e di accessibilità all’informazione sanitaria per tutti i cittadini e inserire l’educazione sanitaria in tutti i programmi scolastici con particolare riferimento ai
  3. rischi per la salute nel contesto urbano
  4. Incoraggiare stili di vita sani nei luoghi di lavoro, nelle comunità e nei contesti familiari
  5. Promuovere una cultura alimentare e la lotta alla povertà alimentare
  6. Ampliare e migliorare l’accesso alle pratiche sportive e motorie per tutti i cittadini, favorendo lo sviluppo psicofisico dei giovani e l’invecchiamento attivo
  7. Sviluppare politiche locali di trasporto urbano orientate alla sostenibilità ambientale e alla creazione di una vita salutare
  8. Creare iniziative locali per promuovere l’adesione dei cittadini ai programmi di prevenzione primaria, con particolare riferimento alle malattie croniche, trasmissibili e non trasmissibili
  9. Intervenire per prevenire e contenere l’impatto delle malattie trasmissibili infettive e diffusive, promuovendo e incentivando i piani di vaccinazione, le profilassi e la capacità di reazione delle istituzioni coinvolte con la collaborazione dei cittadini
  10. Considerare la salute delle fasce più deboli e a rischio quale priorità per l’inclusione sociale nel
  11. contesto urbano
  12. Studiare e monitorare a livello urbano i determinanti della salute dei cittadini attraverso una forte alleanza tra Comuni, Università, Aziende Sanitarie, centri di ricerca, industria e professionisti

Ogni punto del Manifesto contiene le azioni prioritarie per il raggiungimento degli obiettivi che rendano le città volano di salute e benessere, in maniera sostenibile, equa ed inclusiva.

Il Manifesto è rivolto a quattro identità diverse: ai cittadini che devono fare la differenza con le loro azioni quotidiane, alle associazioni che raccolgono le esigenze e le necessità della società, agli esperti ed accademici che si occupano di ricerca per rendere l’ambiente dove viviamo più sostenibile e ai sindaci e alle istituzioni che devono indirizzare i cittadini e le singole persone verso scelte salutari. Per rendere le città sane e sostenibili per le generazioni future, ci si aspetta che sindacati, amministratori, associazioni, esperti e cittadini si assumano la responsabilità. Per raggiungere questo obiettivo, ognuno deve prendersi cura dell’ambiente urbano in cui vive, rendere le proprie comunità inclusive e sicure, promuovere l’educazione civica, nutrizionale e ambientale.
Il Manifesto rappresenta dunque un passo importante per la concretizzare il cambiamento e compiere un passo decisivo verso città più sane e sostenibili.

Di seguito è possibile prendere visionare di: